ho visto tre ragazze ridere sotto la pioggia

Marina mi telefona all’1:10.
“Sono fuori casa tua, tisana?”
Capita sempre qualcuno a quest’ora, è il momento migliore per parlare.
A quest’ora ci si guarda negli occhi, non si chiacchiera.
Forse è la stanchezza. Non abbiamo più più forza di controllare i comportamenti, i toni, i bei modi.
A quest’ora sei più vero e basta.

Se n’è appena andata e ogni volta mi stupisco del suo percorso, del mio, dell’essere paralleli nelle nostre divergenze.
Ogni volta aggiunge. Sono fondamentali i rapporti che aggiungono. Sono gli unici che mi interessano.

Il pensiero di stanotte è stato semplice e potente.
Il pensiero di stanotte riguarda le nostre scelte inconsapevoli.

Scegliere di pensare che le cose vadano male piuttosto che bene è più facile e immediato.
Forse per abitudine, forse per paura dell’illusione.
Forse perché essere felici è una grande responsabilità.

La soluzione sta nella pazienza, credo.
La pazienza di aspettare che tutto il bene che ci meritiamo ci venga riconosciuto.
La pazienza di credere fermamente che se le cose non arrivano subito non significa che a nostra insaputa non stiano accadendo e che le scopriremo solo quando sarà giusto.
La pazienza di fidarci di un disegno più grande di noi.

Oggi sono stato al funerale del papà di M.C.
Mi ha chiesto lei di andarci, mi ha mandato una mail.
Legge questo blog e mi aveva scritto un po’ di tempo fa una lettera molto toccante e profonda, ancor più considerando la sua giovane età.

Ho avuto paura.
Paura che si riaprissero ferite che rimargino e disinfetto ogni giorno con cura.
Paura di andare lì mosso dal mio ego, dal desiderio di sentirmi una “brava persona”.

Ho messo la paura da parte, le gomme da neve alla Smart e sono andato.
Ho ricevuto più amore in questa giornata che in anni di vita.

Oggi ho visto tante cose.

Oggi ho visto cappotti scuri e ombrelli colorati.

Oggi ho visto la forza e la fragilità nello stesso delicato profilo.

Oggi ho visto tre ragazze ridere sotto la pioggia.

Oggi ho ricevuto un grazie che ringrazierò per sempre. E a quel grazie ho risposto grazie.

Oggi ho parlato poco, la vita invece è stata logorroica.

Oggi ho visto una bambina che profumava di donna, che non sarà mai più la stessa. E che è pronta a spiccare il volo.

Oggi ho visto una ragazza capace di essere grata alla vita proprio quando la vita sembra ingrata.
Il che mi fa pensare a un miracolo.

Oggi ho visto una donna che mantiene le promesse del cuore oltre le umane ragioni e che parla dell’amore in un modo che non lascia spazio al dubbio. Questa donna sa evidentemente di cosa parla.

Oggi ho visto tanti volti piangere e tanti volti ridere. Poi mi sono accorto che erano gli stessi che facevano entrambe le cose.

Oggi ho riconfermato la mia teoria: l’amore segue la proprietà transitiva dell’uguaglianza.

Oggi ho avvertito la potenza di un abbraccio.

Oggi ho ascoltato una canzone che conosco benissimo e mi è sembrato di non averla mai sentita prima.

Oggi tutto era nuovo. Tutto era grande.

Oggi ho capito che per dare un senso alla morte è necessario dare un senso alla vita.

Oggi ho visto un film di un’orca che dopo aver vissuto nei limiti della sua vasca trova la via per il mare aperto. E diretta verso la libertà dell’oceano si volta indietro per guardare con dolcezza la vasca che l’ha vista crescere e chi le vuole bene.
E sicura di questo bene prende il largo.

Siamo tutte orche in cattività. Viviamo nella vasca dei nostri limiti, delle costrizioni.
Poi succede che qualcosa di sconvolgente ci dona la libertà.
E la vita comincia li, quando nuotiamo verso il mare aperto.

È un viaggio che faremo tutti, prima o poi.
È necessario passare del tempo in questa vasca per imparare a nuotare bene.
Ma la grandezza del nostro viaggio comincia dopo, quando andiamo liberi in mare aperto.
Ora William nuota nell’oceano finalmente libero. Free Willy.
Il fatto che non lo vediamo è solo dovuto all’immensità del suo nuovo ambiente.

Ma se stiamo in silenzio sentiremo la sua voce, il canto delle balene.

22 thoughts on “ho visto tre ragazze ridere sotto la pioggia

  1. Quando ero più piccola ero molto piena di entusiasmo verso le cose nuove e incuriosita nei confronti del futuro non riuscivo a capacitarmi di chi si lasciava sprofondare nella tristezza. Pensavo sempre chissà chi conoscerò, dove andrò, cosa farò… il solo pensiero mi rallegrava. Poi crescendo ho capito quanto le cose possono diventare complicate e quanto più difficile sia quando subentra il tram tram lavorativo che rende le giornate uguali e limita da morire il nostro tempo libero cambiando anche il nostro modo di ragionare o almeno a me è successo così… però poi leggo le tue parole e trovo in te pensieri bellissimi, delicati. Di te non ci si può che innamorare!

  2. “Oggi ho parlato poco, la vita invece è stata logorroica.”

    La vita è sempre logorroica ed è così difficile ascoltarla …

    meglio il silenzio. Nel silenzio si capiscono più cose, nel silenzio ci si ascolta di più.

    Bel post, come sempre.

    Bacio ❤

  3. Forse è assurdo ma la parte che preferisco di questo post è l’inizio. Amo le serate, i momenti, che nascono così, dal nulla, semplicemente perché un amico ha voglia di passarlo con te quel momento. E la vita, logorroica per professione, ci parla soprattutto così, attraverso quelle persone che ci mette alla porta all’una e dieci.
    Un bacio, biondo. E grazie! 🙂

  4. Le analisi di questo blog sono puntualmente “sul pezzo”. E di certo mai mediocri! Al contrario della nuova umanità: difatti, defunto l’italiano “medio”, figura già alquanto discutibile, si è giunti, senza appello, all’italiano completamente “mediocre” ! La donna, dal canto suo, non pare certo messa meglio! Una zuccona volgare, senza dolcezza né femminilità autentica, il frutto acerbo di un processo di emancipazione troppo sommario….

  5. Pingback: life is good. | OHMYBLOG | PAOLOSTELLA

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