Tanto sono pigro.

Forse è una questione di pigrizia, forse l’influenza degli astri, il segno dei pesci, boh.
Sta di fatto che sono pigro.
Molto pigro.

Per esempio, se mi incazzo -e succede abbastanza di frequente- dopo 5 minuti mi passa.
Non sono abbastanza costante da perdurare in quello stato rabbioso.
“Non porta mai a termine le cose che comincia” me lo dicevano alle medie e avevano ragione.
Per rimanere arrabbiati a lungo ci vuole un certo impegno, una considerevole dose di energia e un sacco di tempo da buttare.

La pigrizia è un atteggiamento fortemente sottovalutato invece, ancora non mi capacito del perché.
Essendo esposto mediaticamente vengo di tanto in tanto attaccato.
Ci rimango male, poi, per pigrizia, mi dimentico di continuare a starci male.

Saper lasciare andare, rinunciare ad avere ragione, o meglio, non considerare a prescindere la propria idea quella giusta. Che la ragione è qualcosa di immenso, ancora più grande del nostro ego.

Vedo in questi giorni scatenarsi tramite social network le persone più disparate. Questi mezzi hanno dato voce a tutti, senza che nessuno si ponesse un etica del rispetto.
Nel momento in cui si pubblica qualcosa su internet diviene di dominio pubblico, siete automaticamente un’idea che dal mondo verrà letta, ascoltata o ignorata, ma comunque sarà presente.

Le informazioni viaggiano veloci, ogni giorno si può decidere di arrabbiarsi per qualcosa, buttare la propria repressione alla cieca su qualcosa, mascherandola da attivismo politico. Non è così che si cambiano le cose.

Vedo in questi giorni che tanta gente è arrabbiata. Il che ci sta. Ma il modo inconsapevole e violento con cui si sputa fuori tutto questo dolore – la rabbia nasce sempre dal dolore – che incasina tutto.
Con l’offesa da social, per altro spesso una delle cose più vigliacche che si possano concepire, si annienta tutto il progresso che si sta cercando di apportare.

Ma è cosi difficile il confronto civile? Essere liberi di esprimere le proprio opinioni, anche controcorrente, anche diverse da tutte le altre senza per forza venire pesantemente offesi. io la penso così. Tu no? Ok, mi pare possa sopravvivere.

Forse verrò insultato per questo post, ma mi sentivo di scriverlo.

Ci sono tanti motivi oggi per cui vale la pena schierarsi è vero.
Come lo facciamo è tanto importante quanto la motivazione.

“Non andrò mai ad una manifestazione contro la guerra. Ma chiamami e scenderò subito in strada se marciamo per la pace” – Madre Teresa di Calcutta.

Sono per la difesa dei diritti di tutti. Sono per la tutela della famiglia, di ogni famiglia.
Sono per l’amore, per la sua espressione in ogni forma.
Sono sempre per l’amore, anche per quelli che non la pensano come me.

Sono contro qualsiasi forma di rabbia espressa, fisica o verbale, che magari non ve ne siete accorti, ma non vi porta da nessuna parte. Sapete che un tipetto indiano ha cambiato il mondo stando fermo?

E ora se volete offendere fate pure.
Tanto sono pigro.