what a Pitti!

Cosa ci fa
un attore a Firenze durante la settimana del Pitti di moda
maschile?
Non ne ho idea.foto 4

 

Perché se non fosse che Mr. Lanzoni di elle.it mi ha
spedito a dare un’occhiata non ci sarebbe alcuna ragione per essere
nella città più soffocante d’Italia a fine giugno.

“Ti va di cambiare temporaneamente pelle per elle?” già
solo per il gioco di parole come potevo dire di no?
Pitti nella mia testa ora è sinonimo di
caldo.
Anche le statue sembrano grondare,
costrette nella loro fiera immobilità. Dentro schiattano, ne sono
certo.foto 5
C’è un caldo che ti
sfianca.
Ma un caldo che sembra ti abbiano
tirato addosso un secchio d’acqua, tanto stai sudando.
E immaginati che meraviglia abbracciare la gente che
incontri.
Sì, perché la gente della moda
gira in branco, tipo i fenicotteri.
Hanno le
loro migrazioni di massa e Firenze per una settimana è popolata
dalle stesse facce di Milano, poi di Parigi, poi di Londra, New
York, Roma.
Quindi è tutto un ciaocomestai e
a camminare nella fiera dentro la Fortezza ti sembra di stare sotto
casa con Viola al bar che ti prepara cornetto e caffè e i vicini di
casa che ti salutano, però vestiti meglio.
Il tutto a 40 gradi.
Per questo
nel peregrinare forsennato fra una sfilata, un evento e una nuova
linea cheproprioladevivedere io ho apprezzato Caruso, una linea
uomo che attirava giornalisti e Stylist nel suo stand con una
piccola idea super Smart: delle salviette profumate (tante
fragranze diverse) in un packaging che andava premuto dopo averlo
agitato bene e che ti porgeva la salvietta con eleganza mentre
lentamente usciva dal suo involucro, che Ambrogio manco ti serve
più.Photo1
Non mi sono inoltre perso la presentazione MSGM alla
stazione Leopolda.
Un contesto
metropolitano, cemento impalcature in legno e neon, una collezione
che mi prenderò in blocco tanto è bella.
Massimo Giorgetti è un grande designer e un giorno
parlerò di lui (trema Massi ahahah 😉 ) ed MSGM una realtà in
continua crescita in un momento di crisi con un team fantastico
(Viviana Volpicella, Miguel Arnau, Simone Murgia e tanti altri),
quindi chapeau! Prossima tappa a Milano alla festa di Toilet Paper
❤ MSGM in collaborazione con Disaronn0. Di questa meglio
non parlare. Comunque tanto per capirci, non reggo bene il
Disaronno.

Come gran finale della presentazione un
signore un tantino fuori target ha deciso che per quel giorno
sarebbe stato modello. E io se c’è una cosa che apprezzo è il
coraggio, quindi mi sembrava il minimo immortalarlo. Dovunque tu
sia, ti stimo. foto 2-1
Il mio afoso Pitti termina al
temporary shop di Louis Vuitton per decidere gli outfit del
prossimo weekend a Forte dei Marmi.
Dalle vetrine dello store,
decorate con le leggendarie librerie di “LB7” di Franco Albini del
1957 intuisco che per il prossimo weekend mi chiamerete Mr. Ripley,
ma senza talento. All’interno un signore in abito serio mi spiega
l’arte di fare una valigia, che è un tantino diversa dalla mia arte
dell’infilare cose a caso in una valigia per arrivare in un posto e
accorgersi che hai fatto talmente tanto casino che per vestirti
dovrai contattare Copperfield.
Fra i
capolavori del design vintage degli anni 50′ e 60′ come la dormosa
“Cleopatra” di Dick Cordemeijer per Auping (1953) o la scrivania da
ufficio della collezione Tecno di Osvaldo Borsani, tutti in vendita
non appena il negozio chiuderà, una signorina gentile mi aiuta a
vestirmi da dandy metropolitano in vacanza. Nel prossimo post
vedrete come. Immagino che nell’attesa non dormirete…

Lascio Firenze in una calda
notte di Giugno. Ultimo sguardo alle sue luci, alla sua eleganza
silenziosa, alla sua consapevolezza antica di essere stata il
centro del mondo. I viaggi STELLAri continuano su elle.it  foto 1-1
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9 thoughts on “what a Pitti!

  1. Ciao Paolo, le salviette profumate e il loro packaging sono davvero straordinarie, veramente una bellissima idea; Pitti si sa, è Pitti!!! ancora Complimenti per ELLE.IT;
    Grazie per i tuoi post;
    Ti Saluto !
    Alla prossima ;D

  2. Ma fa caldo solo là? Qui 18 gradi …. brrrrrr

    Bel reportage, nel tuo solito stile frizzante e contagioso tanto che vorrei una Louis Vuiitton che tanto so di non potermi permettere. 😦

    Neanch’io reggo bene il disaronno però a Milano vorrei esserci, anche domani.

    Un abbraccio e buon viaggio.

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