Mi piacciono le pause. È come quando ti alleni. Il giorno che vai in palestra sforzi il muscolo. Ma è il giorno dopo, quello in cui devi stare a riposo, che il muscolo cresce.
Anche il Paoletto interiore ha bisogno di pause. Dopo periodi molto pieni faccio sedimentare lentamente le nuove scoperte, il mio corpo che segue il mio pensiero si adegua, trasformandomi.
Sono stato un settimana a Milano.
Filippo Timi mi ha chiamato per fare un laboratorio dal quale sceglierà gli attori per il suo nuovo spettacolo. Io amo i suoi spettacoli, sarei stra-felice di farne uno.
Proprio per questo sono arrivato e mi sono chiuso a riccio. Ermetico.
Sono un genio, mi piace dimostrarlo ogni volta.
Sono partito sentendomi non apprezzato, non riconosciuto, non capito.
A priori.
Sono stato nel mio angolino guardando gli altri attori,ovviamente tutti molto più bravi di me, parlando poco, salendo sul palco solo se obbligato.
In continuazione pensavo che lui non mi vedesse.
E pensavo che se avesse letto il blog non sarebbe stato così.
Pensavo ” C’è così tanta gente che legge questo blog e che mi scrive mail bellissime, che anche se non mi ha mai incontrato mi parla, mi vede, mi riconosce. Possibile che qui non mi vede nessuno!?!”
I primi tre giorni sarei potuto essere scelto per un documentario di quark sui ricci.
Aculei everywhere.
Poi vado a pranzo con Marina, la mia Beatrice dantesca.
Parliamo di questo, perché con lei non mi vergogno a parlare di nulla.
Le spiego il mio senso di inadeguatezza, del fatto che secondo me Filippo non mi apprezza come attore, del senso di inferiorità che mi accompagna tipo cagnolino al guinzaglio.
E mentre le parlo mi rendo conto che sto facendo tutto io.
Che nessuno ti può vedere se non vuoi essere visto.
Che nessuno ti può apprezzare se non ti esponi, rischi e ti apri.
Che tutti ti rispondo quello che tu chiedi.
Echeccavolo! Lo avevo scritto già da solo qualche post fa, io stesso me medesimo.
Predicare bene e razzolare male, me lo devo tatuare sul palmo della mano così lo vedo sempre.
Parte tutto da noi. Sappiatelo.
Mentre mangiavo da “paninogiusto”, con Marina che ascoltava e basta come le migliori psicologhe e senza nemmeno pretendere i 100 euro a fine seduta, ho preso la mia decisione.
Sarei tornato al laboratorio col cuore aperto, fregandomene totalmente se ero capito o meno, gioendo del fatto di essere dentro un’esperienza incredibile indipendentemente dal fatto che salissi sul palco o meno.
Ho deciso che me ne fregavo altamente di fare il bravo attore, di dimostrare qualcosa.
Ho deciso che avrei amato ogni bella improvvisazione degli altri attori come fosse mia, perché la bellezza è di tutti.
Ho deciso che avrei amato.
Abbiamo finito e siamo rientrati. La mia frustrazione era rimasta a quel tavolo di “paninogiusto”.
Ci siamo seduti in cerchio, come ogni giorno.
Filippo mi guarda e dice “Paolo ha qualcosa da dire, vero?”
(Filo a volte mi fai paura)
Ho detto tutto. Con gioia senza alcuna rabbia, ne delusione. Solo esponendo una mia difficoltà. Che nemmeno a volerlo era la stessa problematica del personaggio, quindi da usare in scena.
Filippo mi ha mandato sul palco. E sono stato bene.
Non dico bravo, non era quello che mi interessava in quel momento.
Sono stato bene perché il mio ego era andato a quel paese per un po’ e io ero a servizio di qualcosa di più bello e grande di me.
Servire è il compito del re nei riguardi del suo popolo. Servire è la più alta forma di dignità umana.
Il piccolo cambiamento interiore cambia il mondo attorno a noi.
Invece che sentirci vittime, sfortunati, lamentarci di non venire compresi, valorizzati, capiti partiamo da noi. Cambiare il meccanismo del nostro cervello non è facile, ma cambia tutto il mondo.
Spostare per un pò la visione unilaterale dettata dal nostro ego, vederci parte di una comunità, la nostra realizzazione insita nella realizzazione degli altri.
Amare incondizionatamente quello che la vita ti propone permette alla vita di proporti grandi cose.
Filippo ha certamente una sensibilità sopra la media, capta come un radar le vibrazioni delle persone. Ma anche le persone meno abituate percepiscono il cambio di energia che emaniamo. È come quando gli animali si riconoscono dall’odore. Ci avvertiamo inconsciamente.
Non so se verrò scelto per lo spettacolo o meno. Sicuramente succederà la cosa migliore per la mia vita. Abbraccio tutto quello che viene, il disegno che non capisco, mi fido di un bene più grande.
Ma finalmente so che tutto parte da un piccolo clic che dobbiamo decidere di fare dentro di noi. E quello che ne deriva è più di quanto possiamo aspettarci.
Penso che al prossimo post mi sarò già dimenticato tutto un’altra volta, ho la memoria di un pesce rosso. Forse per questo non mi annoio mai.
Ma ogni volta che mi riscopro avverto quanta bellezza ci spetta ogni giorno, se ogni giorno decidiamo di farla entrare.
Abbasso gli aculei, mi butto nel mondo.
Grazie dopo aver letto la mia giornata ha preso un’altra piega!!!! Grazie ancora!!!! 😘
felice 😉
Ciao Paolino mi mancava leggerti!!! riconosco le mie paure pensieri scoperte e gioie in te. E’ bello che tu voglia condividere perchè ci fa ricordare che spesso i nostri timori sono condivisi ed è bello che i tuoi post arrivino sempre a qualcosa di positivo, una spinta, una grinta, una voglia di vivere e farsi sorprendere! bacio!!!
alla fine abbiamo tutti le stesse paure…mal comune mezzo gaudio 😉 buona giornata!
eh si vabbè…è vero… però essere coinvolti in uno spettacolo di Filo non è cosa da nulla, penso che a tutti verrebbe un pò d’ansia! spero ti prenda, così oltre a vedere Filo, potrei vedere recitare anche te dal vivo, in bocca al lupo!
Cross finger 😉
non è questione di memoria corta, è che le cose profonde richiedono tempo per essere attuate!
sicuramente, ma che io abbia problemi di memoria è una delle poche certezze di questo mondo 😉
🙂
E’ bello quando ti metti a nudo, quando fai uscire le tue debolezze. Magari uno pensa: guarda Paolo, è un attore, è un figo, ha tutto ciò che gli piace, amici, bella casa, vive a Roma, caput mundi, viaggia, incontra sempre gente nuova … insomma magari uno pensa che sei fortunato, che non ti manca nulla, che hai solo certezze e che riesci a realizzare tutti i tuoi sogni perché uno come te, quali ostacoli potrà mai incontrare nella vita?
Quando scrivi qui in tanti ti leggiamo ma sono certa che, prima ancora di farlo per noi, lo fai soprattutto per te stesso. Ogni vota esce un “Paolo nuovo”, per te e per noi. Sempre dolcissimo.
Grazie!
OT. Quando vedi Marina, dille che io l’adoro (non so quanto possa interessarle ma tu diglielo ugualmente 🙂 ). Sto guardando per la sesta volta “Tutti pazzi per amore” e ogni volta mi pare di scoprire qualcosa di nuovo e di irresistibile nel suo personaggio. Troppo brava!
grazie a te! anche da parte di Marina 😉
Ci sei mancato, con i tuoi post, con il tuo modo incantevole di guardare il mondo.
🙂
Bentornato!
❤
C’è un film che s’intitola “cambia la tua vita con un click” … parlando di click! Si è vero basta cambiare registro, prospettiva, salire in piedi sulla cattedra (“l’attimo fuggente” insegna) per riuscire a vedere le cose da un’altra prospettiva, delle opportunità nelle difficoltà della vita. Belle parole, me lo dico da sola perchè è difficilissssimo (con 4 esse)!! E, scusa, sono un po’ contenta che non lo sia solo per me un esercizio da spacca muscoli… ma viva la palestra se sti muscoli li fa crescere!
Stiamo diventando body builder…
Purtroppo “aculei everywhere” è una delle mie specialità.. -.-
ma ho sperimentato quanto un piccolo cambio di prospettiva possa avere effetti insospettabili.. probabilmente hai ragione, ci avvertiamo.
Cercherò di ricordarlo un po’ di più…e poi questo blog è sempre pieno di clic!
🙂
Ci clicchiamo! 😉
Ogni volta che ti leggo capisco perchè ti ho scelto come amico e perchè ti considero il mio generatore di ottimismo. Poi se magari quando ci vediamo fai meno concorrenza al mio biondo interiore andiamo ancora più d’accordo! 😀